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Dee Dee Bridgewater & OJS "The Lady of jazz"
Dee Dee Bridgewater, conosciuta come “The Lady of Jazz”, è la grande protagonista di questo concerto che costituisce anche un’anticipazione del Sicilia Jazz Festival del prossimo settembre.
Nata a Memphis, nel Tennessee, Denise “Dee Dee” Bridgewater è considerata l’erede più completa e prestigiosa della grande tradizione canora afroamericana. Un’artista davvero unica che nel mezzo secolo di esaltante carriera ha potuto affrontare, grazie a notevolissimi mezzi vocali e ad eccellenti capacità espressive ed interpretative, tutto lo scibile canoro senza alcuna discriminazione di genere, cominciando ovviamente dal jazz e proseguendo col blues, la commedia musicale, il cinema, soul, pop-fusion, disco-music, rhythm’n’blues e perfino la canzone sanremese (nel 1989 duettò con Ray Charles, entrambi come super-ospiti, e l’anno dopo eseguì la versione inglese di “Uomini soli” con cui i Pooh vinsero l’edizione).
La potenza ed estensione dell’emissione vocale, la bellezza del timbro e l’agilità nello scat ne hanno sempre fatto una delle cantanti maggiormente contese dalle orchestre e dai big più famosi, come Thad Jones e Mel Lewis, Max Roach, Dizzy Gillespie, Sonny Rollins, Dexter Gordon, Chick Corea e Ray Charles (col quale, nel 1989, incise il singolo “Till The Next…Somewhere” che sbancò le classifiche mondiali). Proprio l’estrema versatilità e l’incisiva presenza scenica hanno consentito all’artista statunitense (ma adottiva europea per i lunghi e frequenti soggiorni nel Vecchio Continente) di figurare assai bene anche nella commedia musicale: i suoi ruoli in musical quali “The Wiz”, “The Sophisticated Ladies” e “Lady Day” (nel quale interpretava la grande Billie Holiday) le hanno valso gli applausi del pubblico, il plauso della critica ed una cospicua messe di importanti riconoscimenti.
Insignita di tre Grammy Awards (due per “Dear Ella”, album del 1998 che omaggiava Ella Fitzgerald, il terzo per il tributo a Billie Holiday), la cantante di Memphis sfida magnificamente il trascorrere del tempo ed in questo suo ritorno nell’Isola (il pubblico palermitano ha avuto più volte occasione di applaudirla) ha preparato una scaletta davvero speciale dedicata alla tradizione aurea del jazz e del blues ed in particolare al repertorio di Ella Fitzgerald e Billie Holiday, con una serie di classici immortali che comprende “Mr. Paganini”, celeberrima sigla della Fitzgerald, “Oh, Lady be good!” di Gershwin, “Cotton tail” di Duke Ellington, “Lover man”, “God bless the child” (scritto dalla stessa Holiday), “Lady sings the blues” e molti altri ancora. Ad aggiungere ulteriore valore ed interesse al programma c’è il fatto che nell’eseguire questi capolavori Domenico Riina, sul podio dell’Orchestra Jazz Siciliana, adotta orchestrazioni scaturite dalla penna di alcuni dei massimi arrangiatori della storia del jazz, come Slide Hampton, Frank Foster e, in massima parte, Cecil Bridgewater (trombettista e arrangiatore di notevole pregio che in passato è stato sposato con Dee Dee).
Dee Dee Bridgewater, conosciuta come “The Lady of Jazz”, è la grande protagonista di questo concerto che costituisce anche un’anticipazione del Sicilia Jazz Festival del prossimo settembre.
Nata a Memphis, nel Tennessee, Denise “Dee Dee” Bridgewater è considerata l’erede più completa e prestigiosa della grande tradizione canora afroamericana. Un’artista davvero unica che nel mezzo secolo di esaltante carriera ha potuto affrontare, grazie a notevolissimi mezzi vocali e ad eccellenti capacità espressive ed interpretative, tutto lo scibile canoro senza alcuna discriminazione di genere, cominciando ovviamente dal jazz e proseguendo col blues, la commedia musicale, il cinema, soul, pop-fusion, disco-music, rhythm’n’blues e perfino la canzone sanremese (nel 1989 duettò con Ray Charles, entrambi come super-ospiti, e l’anno dopo eseguì la versione inglese di “Uomini soli” con cui i Pooh vinsero l’edizione).
La potenza ed estensione dell’emissione vocale, la bellezza del timbro e l’agilità nello scat ne hanno sempre fatto una delle cantanti maggiormente contese dalle orchestre e dai big più famosi, come Thad Jones e Mel Lewis, Max Roach, Dizzy Gillespie, Sonny Rollins, Dexter Gordon, Chick Corea e Ray Charles (col quale, nel 1989, incise il singolo “Till The Next…Somewhere” che sbancò le classifiche mondiali). Proprio l’estrema versatilità e l’incisiva presenza scenica hanno consentito all’artista statunitense (ma adottiva europea per i lunghi e frequenti soggiorni nel Vecchio Continente) di figurare assai bene anche nella commedia musicale: i suoi ruoli in musical quali “The Wiz”, “The Sophisticated Ladies” e “Lady Day” (nel quale interpretava la grande Billie Holiday) le hanno valso gli applausi del pubblico, il plauso della critica ed una cospicua messe di importanti riconoscimenti.
Insignita di tre Grammy Awards (due per “Dear Ella”, album del 1998 che omaggiava Ella Fitzgerald, il terzo per il tributo a Billie Holiday), la cantante di Memphis sfida magnificamente il trascorrere del tempo ed in questo suo ritorno nell’Isola (il pubblico palermitano ha avuto più volte occasione di applaudirla) ha preparato una scaletta davvero speciale dedicata alla tradizione aurea del jazz e del blues ed in particolare al repertorio di Ella Fitzgerald e Billie Holiday, con una serie di classici immortali che comprende “Mr. Paganini”, celeberrima sigla della Fitzgerald, “Oh, Lady be good!” di Gershwin, “Cotton tail” di Duke Ellington, “Lover man”, “God bless the child” (scritto dalla stessa Holiday), “Lady sings the blues” e molti altri ancora. Ad aggiungere ulteriore valore ed interesse al programma c’è il fatto che nell’eseguire questi capolavori Domenico Riina, sul podio dell’Orchestra Jazz Siciliana, adotta orchestrazioni scaturite dalla penna di alcuni dei massimi arrangiatori della storia del jazz, come Slide Hampton, Frank Foster e, in massima parte, Cecil Bridgewater (trombettista e arrangiatore di notevole pregio che in passato è stato sposato con Dee Dee).
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